29 maggio 2007

...scusate...non sono sparito

Ciao a tutti
mi sono reso conto che da molto non scrivo sul mio blog personale.
Chi mi conosce sa che sono un responsabile del Rione Santo Spirito del Palio Città di Ferrara, e quindi sa anche quanto in tquesto periodo sia impegnato ad organizzare e a difendere la festa del Palio.
E per non disperdere le forze, io e i contradaioli ci siamo tutti concentrati a tener vivo il blog del rione
quindi potete leggere i miei interventi sul blog del rione
wwww.rionesantospirito.it

ciao e seguiteci......

2 aprile 2007

PRESENTATO IL PALIO DEL 2007.........Considerazioni

Sabato 31 marzo è stato presentato il Palio 2007.
Ci sono state delle belle novità...e altre meno. Credo che il 31 marzo 2007 sia importante quanto il 28 maggio 2006, forse di più del prossimo 27 maggio 2007. Perchè? ma semplicemente perchè in occasioni come queste si vede veramente chi ci crede nel sistema contrada....chi un pò meno e chi nulla!
E poi ancora una volta, e credo che non ce ne fosse bisogno, è stata dimostrata la ottima scelta per il nuovo presidente. Vainer Merighi ha ricevuto dai presenti un applauso che deve essere ricordato non solo per la lunga durata, ma per la passione messa nella forza del gesto.
Il 31 marzo è diventato veramente il presidente di tutte le contrade!

E di Aldo Modonesi l'assessore al Palio del comune di Ferrara cosa dobbiamo dire? Un enorme grande grazie e la riconferma della stima che ho nei suoi confronti. In questi mesi è stata la persona "importante" più vicina ai nostri vari pensieri, e assieme a lui abbiamo raggiunto gli scopi che ci eravamo prefissati, ma sopratutto lo abbiamo fatto senza mettere in campo sotterfugi, ma le forze che ci sono nel SISTEMA CONTRADA.
Che qualcuno rifletta su quanto è successo il 31 marzo, che pensi al futuro non solo guardando il passato, ma prendendo coscienza che c'è chi parla e chi agisce ragionando!
Qui sta la grande differenza e qualcuno deve scegliere!
Non chiedo che si debba essere pro o contro il nostro SISTEMA CONTRADA, troppi anni ho vissuto con questo peso, chiedo solo di RAGIONARE e DECIDERE, che non stiamo vivendo in un reality, ma stiamo costruendo giorno per giorno un pezzo della nostra storia, un pezzo della nostra cultura, un pezzo della nostra passione.
Hanno detto bando ad AUTOREFERENZIARSI, ma chi l'ha mai fatto? se abbiame urlato chi siamo e cosa facciamo, che male c'è?
Qualcuno ha messo in piazza 10.000 firme, dicendo ", guarda che malloppo che ti porto!""non siamo in pochi a pensare di smetterla". Noi d'altro canto abbiamo messo in piazza (ariostea) 3.000 contradaioli per 36 anni (fate voi la somma e ditemi se il tutto si deve ridurre alla quantificazione numerica...che miseria...).
E' ora di finirla. Io e altri contradaioli rispettiamo chi non la pensa come noi; chiediamo che sia così anche per l'altra parte!, Poi si può iniziare a confrontarci.
Chi ci deride dicendo "ci avete chiamato il giorno prima per presentarci le vostre idee", rispondiamo che le porte delle sedi di contrada sono aperte tutti i giorni, e sono aperte al dialogo.
Ci risentiamo questa sera.

19 febbraio 2007

intervista di SPIGOLATURE al Presidente Ente Palio

Palio 2007 – Colloquio con Vainer Merighi (Pres. Ente Palio della Città di Ferrara)



Inviato da Daniela Frondiani
Giovedì 1 Febbraio 2007 abbiamo incontrato il Presidente, Dott. Vainer Merighi, presso i locali dell’Ente Palio della Città di Ferrara.
Prima di iniziare il nostro colloquio sul Palio, i coordinatori del nostro sito, Gian Luca Balestra e Massimo Gherardi, hanno presentato “Spigolature” e ne hanno, soprattutto, illustrato l’obiettivo primario: parlare delle cose che si toccano con mano ossia vedere, raccontare e dare espressione. Hanno sottolineato, inoltre, come la dialettica ed il confronto siano fondamentali, ma ancora più importante sia il “come”, in quanto tutto può essere discusso, purché non venga meno il rispetto delle persone e non si vada a ledere la loro dignità. Le pagine del sito sono uno spazio a disposizione della libera espressione di opinione, in cui possono emergere riferimenti contrari ed opposti, ma espressi sempre nei “dovuti modi” e sempre supportati dalla cultura, non interessando la polemica fine a se stessa.
La nostra chiacchierata, per la quale ringrazio il Presidente, si è svolta in modo del tutto informale ed è iniziata con un’affermazione precisa:
«Le cose che dico le penso.» Procediamo, allora. Come sono stati questi primi mesi di Presidenza dell’Ente Palio, soprattutto, come è stato l’impatto con il mondo del Palio? Si tratta di una realtà che già conosceva o è stata una scoperta? Non intendo come entità astratta, bensì reale perché costituita dalla gente del Palio e da quelle grandi realtà che sono le Contrade come grande aggregazione giovanile o trans-generazionale; insomma, un mondo particolare.
«Sono stato Assessore nel Comune di Ferrara e ho avuto diverse occasioni di confrontarmi con l’Ente Palio, soprattutto, per la predisposizione della Piazza Ariostea, per l’effettuazione delle gare, e con le Contrade, perché nell’incarico precedente ero anche Assessore al Patrimonio del Comune di Ferrara e, quindi, ci siamo impegnati per la ricerca delle Sedi delle Contrade».
Continua: «devo onestamente dire che avevo, veramente, una conoscenza parziale di tutto quello che rappresenta il Palio in quanto tale, ma soprattutto le Contrade. Quindi, la ricchezza in termini umani di questa grande aggregazione che è articolata nel territorio e, per me, è stata una scoperta molto importante che mi ha incitato ad andare avanti, a pensare ad un progetto di innovazione, perché ho capito che dietro c’è tanta disponibilità disinteressata, tanta volontà di fare, ma anche tanta capacità. Ho trovato dei ragazzi e ragazze meravigliosi con voglia di fare, ma anche con competenza e, quindi, questo è un fatto importante».
Aggiunge: «se riusciamo in qualche modo a far capire alla città, complessivamente intesa, che il Palio non è solo la corsa di maggio o solamente le manifestazioni del mese di maggio. Belle e importanti, ma che non sono tutto; se riusciamo a far sì che il Palio e le Contrade siano un po’ meno autoreferenziali, ma siano acquisite come patrimonio proprio della città, ecco questo sarebbe un passo in avanti notevole… Ripeto, ho scoperto con grande piacere che c’è un potenziale, forse ancora inespresso, che ha invece bisogno di esplodere. Il mio compito nei prossimi anni sarà proprio questo: se riuscirò a farlo esplodere, sarà un risultato importante, davvero».
Il nostro è un Palio che dura e vive un anno. La gente ci lavora 365 giorni l’anno, ma -forse troppo spesso- si rischia di non riconoscerlo, perché il culmine sono gli eventi di maggio nonostante la sua realizzazione significhi un anno intero di attività. Mi riferisco, in particolare, al rapporto con la Città ossia due entità troppo spesso intese come distinte. Come si può mediare tra questi due poli? Come si può gestire la comunicazione sul Palio?
«Dobbiamo, in qualche modo, cercare di far sì che il Palio e le iniziative della Corte e delle Contrade diventino patrimonio della città e, quindi, accettato dai cittadini, dagli operatori economici, ecc…» è necessario, precisa, «che il Palio e le sue manifestazioni diventino un viatico per qualcosa e, quindi, riconosciuto per questo qualcosa. Io ho una formazione che, a volte, può apparire anche materialistica, purtroppo, ma l’economia spesso è quella molla che ti fa accettare, che ti fa vedere in modo diverso. Allora, io credo che se il Palio diventa un viatico, ad esempio, per la promozione turistica della città - di questa splendida città - e, quindi, una splendida manifestazione, oppure, un insieme di manifestazioni, questo può essere un ottimo elemento per essere maggiormente accolto e “promozionato” dalla città. » Un progetto complesso e articolato, indubbiamente, «è qui che la mia sensibilità si scosta un po’ dal materialista. Io credo che noi non dobbiamo rinunciare al Progetto Culturale del Palio, cioè a tutto quello che il Palio, che le iniziative della Corte e delle Contrade rappresentano dal punto di vista culturale. » Dobbiamo avere sempre ben presente che «il Palio di Ferrara non è il Palio di Siena, che è la rappresentazione di una battaglia, di una guerra. Il Palio di Ferrara, non a caso, era voluto anche dai Duchi come un momento di gioia, di “giostra”, ecc.., quindi, la differenza è grandissima. Il Palio di Ferrara è strettamente legato al Rinascimento. Dunque, noi, approfondendo culturalmente certi aspetti della vita del Rinascimento e riproponendoli – quasi con una lettura filologica – alla città dei nostri giorni, possiamo non perdere il livello culturale della rappresentazione e corrispondere ad un’esigenza materiale che è quella di far sì che questo strumento – il Palio – divenga un viatico turistico, quindi, economico per la città».
Diviene doveroso compiere alcune scelte, tra cui, «fare in modo che le corse di Piazza Ariostea, quindi l’ultima manifestazione, presentino il minor rischio possibile per le persone e per gli animali. Naturalmente, i rischi non si possono eliminare. Però, siccome questa non è una competizione, non è una guerra, bensì un gioco, dobbiamo creare le condizioni per l’agonismo, ma con lo spirito del gioco. E’ bene impegnarci – come stiamo già facendo – per adottare delle regole che siano regole “stringenti”, sia per l’organizzazione delle strutture, sia per quanto riguarda la scelta dei cavalli, sia per quanto concerne le regole “antidopping” e così via, che ci pongano nella condizione di correre nel miglior modo possibile».
Inoltre «si deve far sì che le nostre manifestazioni – mi riferisco al Giuramento, che è molto suggestivo, al Corteo, alla stessa Corsa del Palio – siano, per così dire, studiate in modo da non perdere il loro valore culturale, il loro valore di riferimento, da essere accettate un po’ di più dai cittadini come momenti dinamici. Vi è la necessità di studiare queste manifestazioni in modo nuovo, proponendole in modo nuovo. Noi, infatti, facciamo delle belle cose, ma abbiamo dei tempi estremamente lunghi, abbiamo dei tempi morti e, ormai, la gente che è abituata allo spot televisivo fa fatica ad accogliere queste cose. Allora, si deve far finta di niente? Io credo di no, perché se si vuole avere una comunicativa anche su queste cose dobbiamo studiare in modo nuovo questi tempi, non per ridurli, ma per renderli non vuoti; per dare una maggiore continuità di veduta, di espressione, perché siano maggiormente accettati dai cittadini.»
Insistendo su questi aspetti, dobbiamo «inventarci anche delle cose nuove; cioè, durante il corso dell’anno - oltre al lavoro fatto dalle Contrade, di studio, di approfondimento, di preparazione - le manifestazioni esterne che proponiamo sono, ad es., gli Omaggi al Duca, che si svolgono da marzo alla fine di aprile, per poi riprendere nella stessa formula in autunno. E’ possibile studiare anche cose nuove, dicevo, ed è qui un altro momento di aggancio con la città, approfondendo dei temi insieme ad alcune istituzioni culturali ferraresi – quindi, non da soli – per proporre cose nuove, magari da farsi, da rappresentare nei contenitori culturali: il Castello Estense, il Palazzo dei Diamanti, Palazzo Schifanoia e, perché no, le Delizie Estensi».
Questo punto mi sembra particolarmente importante. Quali sono i temi sui quali c’è bisogno di ricerca e, forse, maggiore specializzazione sino a coinvolgere le istituzioni culturali ferraresi? «Ad esempio, la musica del Rinascimento, le rappresentazioni teatrali – cogliendone dei momenti – i balletti, la festa di Corte, oppure, anche temi molto importanti, a volte trascurati, che se trattati in un certo modo possono rappresentare un viatico culturale importante, ma anche interessante dal punto di vista della rappresentazione. Basta pensare a come si svolgevano i processi una volta: Ugo e Parisina sono stati condannati, ma come li hanno processati? Hanno avuto la possibilità di difendersi? Quindi, con la collaborazione dell’Istituto degli Studi Rinascimentali, affrontare anche temi di questa natura ed evitare che qualcuno, “con la puzza al naso”, pensi che quello che fa lui è cultura di serie A -e, forse, non ha mai un riscontro esterno- mentre quello che facciamo noi è cultura di serie B. L’incontro con diverse istituzioni culturali può portarci ad un incontro che favorisca, comunque, la sensazione che il Palio è qualcosa di più, di grande e che può offrire culturalmente molto. In questo modo, forse, si è ancora più accettati dalla città, dalla popolazione complessiva. Io credo, quindi, che dovremo lavorare in tale direzione.»
Domando: cosa può comportare tutto questo? «comporta capacità di proposta/e, di programmazione e coerenza nell’impostazione, ma anche nella realizzazione degli obiettivi. Da quest’anno dobbiamo pensare a quello che faremo nel 2008/2009, perché gli approfondimenti culturali di cui si è parlato non si possono inventare e, per farli davvero, occorre del tempo. Tuttavia, se si acquisiscono questi tre elementi – proposte, programmazione, capacità di corrispondere agli obiettivi – io sono convinto che si possano trovare anche nuove risorse. Quest’ultimo è un altro argomento che va affrontato, che poi va a chiudere il cerchio rispetto alle categorie economiche: infatti, queste ultime sono disponibili ad investire se hanno un ritorno.»
Entrando nel merito «Ad esempio, se io ho un progetto che viene condiviso, molto probabilmente posso anche trovare delle risorse private e non più basarmi, soltanto, sulle risorse pubbliche che sono tante – che, almeno in questi anni, sono state considerevoli e ci hanno consentito di arrivare fin qui – ma non sono sufficienti. Siccome la finanza pubblica non gode di un ottimo periodo, forse, dobbiamo trovare anche delle fonti alternative di finanziamento. E credo che questa possa essere la via. Se non affrontiamo anche questo argomento corriamo il rischio, non di esaurire, però di consumare la nostra capacità propositiva e, quindi, di proposta nei confronti della città. E’ chiaro che in un momento di risorse calanti, se non ci si impegna per trovare risorse aggiuntive, non si può pensare di fare qualcosa di più, bensì sempre qualcosa di meno.»
Restando in tema di prospettive e visto che ha parlato di rinnovamento: cosa cambierà per il Palio 2007 e come sarà il Palio 2007?
Colgo nella sua voce un leggero tono di rammarico: «Purtroppo, abbiamo avuto poco tempo perché siamo stati molto impegnati nella formulazione delle nuove regole. Cambierà comunque in modo sostanzioso e sostanziale tutta la regolamentazione che riguarda l’allestimento di Piazza Ariostea, la scelta dei cavalli, il come trattare questi ultimi durante la corsa. Cosicché, quel primo obiettivo che io ponevo, all’inizio del mio ragionamento, lo stiamo già raggiungendo con il 2007.»
Insisto: come vede, personalmente, il Palio 2007?
Sorridendo, «Non ancora ottimale per quanto concerne l’intervento sui tempi. Sui punti morti, per ora, non è possibile programmarlo. Però lo vedo fatto nel modo in cui si diceva prima, con una competizione, ma avente un carattere gioioso e non un carattere di guerra, fatta fuori dallo stadio. Questo è già un fatto culturale notevole. E voglio dire anche a questo proposito, che sono stato favorevolmente impressionato dall’impegno delle Contrade che, subito dopo gli avvenimenti del 28 maggio 2006, proprio alcuni giorni dopo, hanno smesso la rivalità e si sono messe a lavorare insieme per cercare di costruire queste nuove regole. Hanno creato un clima favorevole per questo proposito.»
Piazza Ariostea, per concludere, non rappresenta solo la Corsa dei cavalli o l’agonismo e, nondimeno, il Palio nel suo complesso. E’ un evento culturale. E’ uno spettacolo, una rievocazione storica. Ritiene opportuno e positivo accentuare anche tale aspetto?
Il tono si fa rassicurante: «Quest’anno riusciremo a far emergere ed a far percepire questo aspetto con le nuove regole, mentre negli anni prossimi – 2008/2009 – io credo che dovremmo dare ancora di più in tale direzione: rinnovando/rivisitando la manifestazione, ma senza nulla togliere alla rievocazione storico-culturale del Palio.»
Ci lasciamo con la promessa di tornare a “disturbarlo” anche più avanti. Intendiamo seguire l’evoluzione di questa manifestazione e torneremo a chiedere: cosa sta facendo? A quale punto è arrivato il progetto di sviluppo culturale? Ed avremo molti altri quesiti che matureranno nel tempo.
Vainer Merighi risponde, semplicemente e cordialmente: «Io sono qui.»

15 febbraio 2007

OCCHIO PER OCCHIO=OCCHIACCE

...A VOLTE COME SI FA A NON.......(ricordo che siamo sul mio Blog personale) CONDIVIDERE

«Non vedrete mai i miei occhi sui manifesti con l'implorazione: fidatevi di me...»Il Resto del Carlino del 15/02/2007 ed. FERRARA p. III

«RASSICURO i ferraresi, non arriveremo ai manifesti con gli occhi del sindaco e l'implorazione: fidatevi di questi e non di quelli di qualcun altro...». Se a Giulio Barbieri di Io Amo Ferrara Sateriale riserva una frecciata scherzosa, con i promotori del referendum autogestito è più duro: «La partecipazione dei cittadini merita, ed avrà, rispetto e considerazione - afferma -; ma non si può mettere fra parentesi il metodo fuorviante della consultazione. Associare progetti industriali all'aumento delle malattie, com'è stato fatto, avrebbe spinto anche me a scrivere no grazie». Poi il sindaco bolla come «inesatte e distorte le schede: dire che gli impianti inquineranno più di quelli attuali è falso, e falsificare una domanda non è una bella prova di trasparenza». E più in generale il sindaco lamenta «altre informazioni non veritiere. Nessuno dice che a Ferrara sono già stati chiusi due inceneritori o che il futuro impianto di Hera opererà a temperature più basse del precedente. Tutti, dal comico genovese ai comitati, affermano che le nanoparticelle sono prodotte dalla combustione a temperature elevate». Malgrado ciò, Sateriale dice di non avere problemi ad incontrare i comitati se dagli ambientalisti partirà questa istanza: «Ho ricevuto le firme dei cittadini che mi chiedevano di non smantellare il Sant'Anna, e tra l'altro se mi avessero sottoposto quella petizione invece che 11 mila le adesioni sarebbero state... 11 mila e una perchè avrei firmato anche io; ho accettato le chiavi dei commercianti che protestavano per il piano del traffico, e di recente le lenzuola di Legambiente». Nemmeno l'imbarazzo di ritrovarsi come interlocutore l'ex city manager Valentino Tavolazzi, smanioso per molti di candidarsi a sindaco nel 2009? «E' anche vicepresidente di Medicina Democratica: cercherò solo di scansare la visita - chiude il sindaco -. So che è un ingegnere, non è che mi fidi troppo a stendermi sul lettino, benché sia tanto... democratico».s. l.

12 febbraio 2007

il mio pensiero

Ho volentieri pubblicato il fondo di Stefano perchè è innegabile che alcune cose giustissime le dice.
Però è anche vero che occorre fare alcune precisazioni.
Primo....99,99% ha detto no significa pochissimo!
Secondo....10.000 sono andati a votare significa moltissimo!
Terzo...i ferraresi rispondono sempre molto bene alle consultazioni qualunque siano, .........proprio perchè hanno sempre mostrato un grande senso civico.
Ma allora perchè quando votano chi li deve dirigere sbagliano?..o questo qualcuno pensa.....
E' naturale che qualche politico, o qualche schieramento politico oggi cavalchi il referendum. Sarebbe da stupidi non farlo!
Quindi cosa si deve dedurre da ciò che scrive Stefano "e' un caso che che le aule di consiglio comunale e provinciale siano sempre deserte?"...che è qui il vero schiaffo dell'11 febbraio.
A prescindere da come ognuno la pensa è il modo di come occorre affrontare il problema.
Non è con i palloncini colorati che si vince, non è con le paure che si vince, e non è neanche con la disinformazione.................che si perde!
In questi giorni ho un pò seguito il problema primo come cittadino e poi come padre e marito, in quanto quel senso civico tanto sbandierato di noi ferraresi mi impone. Inoltre si tenga conto che il problema l'ho anche vissuto in quanto tecnico industriale e quindi a conoscenza anche delle turbogas di Ravenna e Mantova, e quale idea mi sono fatto? che occorre battagliare nei posti giusti, dove veramente le parole possono avere un senso.
Dove veramente ti stanno ad ascoltare.
Caro Stefano non è demagogia quella che tu profili, e non è neanche solo soluzione che parte dal cuore. E' la verità......................ma per vincere occorre assolutamente togliersi qualunque colore da addosso e comprendere che il nostro futuro và analizzato sul concreto e non sulle rivalità personali o politiche.
Diamo atto che l'11 sia stata una data fondamentale per il discorso ecologico e che qualche mente si sia svegliata, bene armiamoci e partite....................................e finiamola di standardizzare ogni cosa e facciamo ognuno il proprio dovere...non solo il proprio interesse.
Quando ero appena uscito dall'Istituto Tecnico, mio padre mi disse di fare domanda alla MONTECATINI per andare a lavorare, non lo feci mai ........................eppure c'erano le credenziali di un premio Nobel!!!!!!! ora ci sono processi per morti "misteriose".
E pensare che sia il premio Nobel che il facchino lavoravano contenti.....................
Non è solo con un referendum che si risolvono le cose, valgono di più la DEMAGOGIA ED IL CUORE.

un pensiero di Stefano Lolli

Passione e semplicità, e se fosse questo l'Anno degli estensi?Il Resto del Carlino del 12/02/2007 ed. FERRARA p. 24

SAREBBE FACILE dire che il referendum anti turbogas batte le primarie del centrosinistra. E' invece più logico sommare le oltre 10 mila persone che si sono messe in coda per esprimere il parere su centrale e inceneritore, con le altre 4 mila che l'anno scorso avevano detto di volere Prodi premier. Non vanno dimenticate le altre 2 mila che, in un solo giorno, chiedevano di frenare l'«antennificio» sui tetti di Ferrara. Né le quasi 11 mila che pochi anni fa avevano firmato la petizione promossa da An per mantenere il Sant'Anna dov'è.Un pot pourri probabilmente bizzarro, se si considera che le iniziative hanno avuto promotori diversi, anche nella colorazione politica. Un po' meno se si guarda al fatto che di fronte a domande facili, comprensibili, la gente partecipa. Magari esprimendo il parere emotivamente più forte e istintivo, ma comunque affollandosi laddove ha l'idea, in qualche modo, di poter incidere.Ferrara è stata e resta una delle 'capitali' del voto nelle elezioni ufficiali: si conferma tale anche per una consultazione fai-da-te che probabilmente riveste anche connotati diversi dalla pura battaglia ambientalista, ma che ha avuto il pregio di suscitare passione. E' un caso che le aule di Consiglio comunale e provinciale siano sempre deserte? E' per fatalità che a riempire i dibattiti dei partiti debbano essere, spesso, precettati i simpatizzanti? Così il referendum autogestito consegna questo pungolo ad amministrazioni e partiti: l'obbligo di porsi e di proporre domande facili, e magari di ragionare su risposte comprensibili. Poi la capacità di riscoprire, sotto la cenere della paura per la salute o la sicurezza, il fuoco della passione.E se fosse questo il vero «Anno degli estensi»? Con la 'e' minuscola, i cittadini comuni che possono esprimere il proprio parere e persino essere ascoltati. A costo zero. Perchè il referendum fai-da-te è costato 3 mila euro. Con quei soldi, Luca Ronconi (un nome a caso tra i mega eventi in divenire) non fa nemmeno dire «bah» ai propri attori.Si dirà che è demagogia. Forse. Ma l'alternativa è sotto i nostri occhi. Blocchi del traffico del giovedì: i ferraresi tribolano per il disagio dell'orario no stop. La soluzione non parte dal cuore (diciamo così) delle persone normali ma dal cervello dei politici: con le 'Econavette' chi protesta è un boia o una spia. Bene, dopo due settimane uno dei due minibus è già stato abolito. A furor di... non popolo. E se Sateriale & C. avessero chiesto ai ferraresi come la pensavano, magari mettendosi loro con un banchetto sotto lo Scalone del Municipio? Sì, forse è proprio questo l'Anno degli estensi. Con la 'e' minuscola. s. l.

1 febbraio 2007

Elenco Omaggi al duca prima del Palio 2007

Omaggio al Duca di Primavera 2007
18 Marzo Rione S.Maria in Vado
25 Marzo Rione S.Benedetto
01 Aprile Borgo S.Giacomo
09 Aprile Borgo S.Giovanni
15 Aprile Borgo S.Giorgio
22 Aprile Rione S.Spirito
29 Aprile Rione S.Paolo
01 Maggio Borgo S.Luca

30 gennaio 2007

..senza parole, che parole....

Per me povero ragazzo di campagna è un onore che le mie foto suscitino tanto sentimento.
Per me oggi è un giorno storico. Grazie per le belle parole degli amici di spigolature.
e per chi non ha ricevuto la mia e.mail mensile...andate in www.spigolature.it


Le immagini integrano le parole. A volte le sostituiscono. Assumono, in taluni casi, un valore assoluto, quasi sacrale, quando rappresentano, o si vuole che rappresentino, il reale senza alcuna possibilità di confutazione. Eppure sono una mediazione. Un transfert attraverso cui il fotografo trasmette un messaggio. Al critico si chiede un giudizio formale (la tecnica è precisa?), allo spettatore un parere soggettivo (quell’immagine riesce a toccare le mie corde emotive?), allo studioso uno sguardo distaccato (che accade a destra o sinistra dell’obiettivo? Che cosa è accaduto poco prima o poco dopo?).
Qualunque sia il registro con cui si procede alla lettura di una fotografia, essa racconta sempre una storia. Attraverso un insieme di scatti si potrebbe narrare un romanzo inducendo “l’osservatore” ad abbandonarsi alla suggestione, al ricordo, alla fantasia.
Mantovani ci porta in una Ferrara irreale, perché intangibile o virtuale, proponendoci uno scorcio della Ferrara fisica. In altre parole, ci offre un’altra briciola del suo viaggio onirico…
(introduzione di Gian Luca Balestra)

23 gennaio 2007

sorteggi gare delle bandiere estensi 2007

GARE DEGLI ANTICHI GIOCHI DELLE BANDIERE ESTENSI
Estrazioni effettuate dai Maestri di Campo il 22 gennaio 2007

Sabato 12 Maggio 2007 Ore 21,00
SPECIALITA’ COPPIA TRADIZIONALE
Rione S.Paolo
Borgo S.Luca
Borgo S.Giovanni
Rione S.Maria in Vado
Borgo S.Giacomo
Borgo S.Giorgio
RIONE SANTO SPIRITO
Rione S.Benedetto

Sabato 12 Maggio 2007 Ore 22,00
SPECIALITA’ PICCOLA SQUADRA
Borgo S.Giovanni
Borgo S.Luca
Borgo S.Giorgio
Rione S.Paolo
Borgo S.Giacomo
Rione S.Maria in Vado
RIONE SANTO SPIRITO
Rione S.Benedetto

Domenica 13 Maggio 2007 Ore 16,00
SPECIALITA’ SINGOLO TRADIZIONALE
RIONE SANTO SPIRITO
Borgo S.Luca
Rione S.Benedetto
Rione S.Maria in Vado
Borgo S.Giacomo
Borgo S.Giorgio
Borgo S.Giovanni
Rione S.Paolo

Domenica 13 Maggio 2007 Ore 17,00
SPECIALITA’ GRANDE SQUADRA E MUSICI
RIONE SANTO SPIRITO
Rione S.Maria in Vado
Borgo S.Luca
Rione S.Benedetto
Borgo S.Giorgio
Borgo S.Giacomo
Rione S.Paolo
Borgo S.Giovanni

22 gennaio 2007

la lettera di Mauro Malaguti

Ferrara Locali
Palio di Ferrara, Nervegna sbaglia - La Nuova Ferrara del 21/01/2007

Palio di Ferrara, Nervegna sbaglia
La Nuova Ferrara del 21/01/2007 ed. Nazionale p. 16

Nel merito dell'intervento del consigliere regionale di FI Antonio Nervegna, in cui critica lo stanziamento di 25mila euro a favore del Palio di Ferrara per gli incidenti ai cavalli avvenuti nella scorsa edizione, vorrei esprimere alcune considerazioni a nome della Federazione provinciale di AN, visto anche il fatto che l'unico Progetto di legge presentato in regione per il Palio estense fu promosso dall'ex consigliere regionale, attuale senatore, Alberto Balboni. Il Palio di Ferrara, il più antico del mondo, non può essere riducibile alla sola corsa dei somari e dei cavalli, ma è la più bella e popolare rappresentazione storica della città, con una valenza di aggregazione sociale senza eguali nel mondo dell'associazionismo, sia in termini di partecipazione sia per la convivenza, cosa davvero unica, tra generazioni diverse in una stessa passione. Se sono certamente condivisibili quindi le preoccupazioni del consigliere Nervegna e degli animalisti per la sicurezza, risulta piuttosto incomprensibile la richiesta di ridimensionare o addirittura sopprimere i già esigui finanziamenti regionali. Proprio nella mancanza di adeguate risorse si può infatti ricercare una delle concause che hanno provocato gli incidenti passati. Le questioni tecniche sono complesse, perché la normativa vigente in materia di corse di cavalli creata per ippodromi (dell'Unire), spesso non è applicabile ai luoghi dove si svolgono le manifestazioni e occorre quindi perfezionare esperienze e professionalità diverse anche tra una città e l'altra. Non appare inoltre superfluo ricordare proprio agli amici animalisti, se pur per l'ennesima volta, che quegli animali che corrono nei circuiti delle rappresentazioni storiche, se garantiti in termini di sicurezza, conducono una qualità di vita nettamente migliore ai loro simili allevati per il macello. Quindi, se davvero si ha a cuore il loro bene, sarà piuttosto opportuno aumentare gli stanziamenti, magari definendone più specificatamente la destinazione in termini di investimenti sulla sicurezza. Già diverse proposte sono state avanzate, tra le quali una proprio del sottoscritto per salvare dai mercati nazionali, con la prevista corsa delle asine, animali essenzialmente destinati al macello, dove sarebbe bene talvolta fare una visita per verificarne le loro spesso deprecabili condizioni. Condividendo comunque che anche gli organizzatori delle manifestazioni debbano aumentare l'impegno in tal senso, ai politici resta un solo sforzo da fare, quello di operare dimenticando tutti gli eventuali contenitori elettorali, contrade o animalisti che siano.
Mauro Malaguti Vicepresidente provinciale An






18 gennaio 2007

E' MORTO DON PATRUNO

In un pomeriggio afoso di fine estate del 1970, io ed un mio amico, Andrea, andammo al circolo ACLI di Montebello8, il mitico Montebello 8.
Andrea mi disse "andiamo a trovare un amico" e salimmo le scale. Trovammo un giovane di buona corporatura. "Gabriele ti presento Don Franco, l'amico degli studenti lavoratori" Pensai, ma questo è un prete? bho! io poi ero abituato a vedere i frati.
Don Franco ci disse di accomodarci. Eravamo in una stanza con un casino.... enorme...era il suo studio.....uno studio di un artista, si perchè Don Franco aveva il dono della pittura.
In men che si dica ci fece i ritratti. Andrea credo che l'abbia ancora, il mio non so più dove è, in quanto da lì a poco trasloccai.
E naturalmente intanto che con il carboncino ci spiaccicava sulla carta, il Don raccontava barzelette, tutte rigorosamente in dialetto ferrarese.
Da quel giorno non ho mai avuto contatti diretti, l'ho visto varie volte in piazza, in parrocchia o al circolo ACLI di Montebello 8, dove molti dei nostri contradaioli sono cresciuti.
L'ultima volta l'ho visto e sentito da Feltrinelli alla presentazione del libro di Dario Franceschini, insieme al sindaco Sateriale. E tra il pubblico c'erano personaggi che appartenevano alla mia gioventù. Personaggi di fedi politiche diverse, di estrazioni sociali diverse, ma che appartenevano sicuramente ad un Suo quadro. La bella gioventù di Ferrara del '68.
Quell'incontro non l'ho mai scordato perchè avvenne qualche giorno prima di conoscere un altro figlio di Dio "strano" Padre Francesco Dallari, l'amico con il saio che ci ha cresciuto, e sposato.
Se penso a Don Franco penso immediatamente a Padre Francesco, uomini senza confini, senza pregiudizi e sopratutto integri.

DICONO CHE DI UOMINI COSì NE NASCONO POCHI PER OGNI GENERAZIONE.

Notizia inserita il 18/1/2007 www.estense.com
La Ferrara laica e quella religiosa in lutto
E' morto don Franco Patruno


di Marco Zavagli
È morto don Franco Patruno. Alle 15.45 di ieri pomeriggio, in una stanza dell’ospedale Sant’Anna, si è spento uno dei più importanti rappresentanti dell’arte ferrarese. La macabra ironia della sorte ha voluto che Patruno se ne andasse proprio mentre la “sua” Casa Cini è al centro di una polemica cittadina per la chiusura (opportuna o meno, tempestiva o meno, non è questo il momento per giudicarlo) decretata dalla curia.
Con lui, intellettuale, pittore riconosciuto a livello nazionale, critico d’arte e cinematografico per l’Osservatore Romano, se ne vanno più di vent’anni di respiro culturale che la città era riuscita a guadagnarsi sotto la sua direzione dell’istituto di via Boccacanale di Santo Stefano.
Ricoverato dal 13 dicembre per una crisi epatica, era già un paio di giorni che i medici, anche a causa di una sopraggiunta crisi respiratoria, disperavano dal poterlo salvare. Era dal 1999 che don Franco lottava contro la malattia, da quando gli fu diagnosticata una cirrosi epatica. La scorsa estate la sua salute fu ulteriormente debilitata dal sopraggiungere di un’altra crisi, legata questa volta al diabete. Ormai il fisico era troppo provato per reggere ad altre complicazioni.
Accanto a lui, nel momento cruciale, c’erano il nipote e don Andrea Zerbini. In tutta Ferrara, in quella religiosa ma anche (e forse soprattutto) in quella laica, regna il cordoglio. La prima testimonianza arriva dal sindaco Gaetano Sateriale, che ricorda come Patruno "e’ stato per trent’anni un protagonista della vita artistica e culturale della nostra città. Oltre che nella missione del sacerdozio don Franco Patruno ha saputo esprimere i suoi ricchi talenti nella pittura, nella scrittura, nella critica d’arte e in quella cinematografica, nell’insegnamento. E’ stato per molti di noi – continua Sateriale - un amico e un prezioso punto di riferimento. La sua poliedricità gli ha permesso di dirigere Casa Cini consolidando le migliori tradizioni di un luogo che per Ferrara rappresenta una vera istituzione culturale, attorno alla quale hanno gravitato alcune delle più fervide intelligenze della nostra città. Ci mancheranno la sua umanità profonda, la sincera generosità, l’acume intellettuale. Ci mancheranno la sua voce e il suo sguardo sempre attento e sensibile. A nome della città di Ferrara e a titolo personale esprimo il più profondo cordoglio per questa dolorosa perdita".
In tarda serata arriva anche il breve comunicato della diocesi che “partecipa al dolore dell'arcivescovo, di tutto il clero, dei famigliari e degli amici, per la scomparsa. La sua alta statura culturale, teologica e artistica unita allo spiccato tratto dialogico e relazionale, fanno avvertire profondamente il grande vuoto che egli lascia nella sua chiesa locale e nella comunità civile cittadina e nazionale”.
Franco Patruno era nato a Ferrara il 29 novembre del 1938. Venne ordinato sacerdote nel 1966. È stato docente in seminario a Ferrara e Bologna, vicario parrocchiale a S. Maria Nuova e S. Biagio dal 1966 al 1967, direttore dell'Ufficio Missionario Diocesano dal 1969 al 1985, assistente giovani AC dal 1966 al 1975, responsabile delle Comunicazioni sociali dal 1971, giornalista dell'Osservatore Romano, direttore di "Casa Cini" dal 1985 al 2005, canonico della Cattedrale di Ferrara dal novembre 2006. E – almeno per molti - molto altro.

E' MORTO DON PATRUNO



In un pomeriggio afoso di fine estate del 1970, io ed un mio amico, Andrea, andammo al circolo ACLI di Montebello8, il mitico Montebello 8.


Andrea mi disse "andiamo a trovare un amico" e salimmo le scale. Trovammo un giovane di buona corporatura. "Gabriele ti presento Don Franco, l'amico degli studenti lavoratori" Pensai, ma questo è un prete? bho! io poi ero abituato a vedere i frati.


Don Franco ci disse di accomodarci. Eravamo in una stanza con un casino.... enorme...era il suo studio.....uno studio di un artista, si perchè Don Franco aveva il dono della pittura.


In men che si dica ci fece i ritratti. Andrea credo che l'abbia ancora, il mio non so più dove è, in quanto da lì a poco trasloccai.


E naturalmente intanto che con il carboncino ci spiaccicava sulla carta, il Don raccontava barzelette, tutte rigorosamente in dialetto ferrarese.


Da quel giorno non ho mai avuto contatti diretti, l'ho visto varie volte in piazza, in parrocchia o al circolo ACLI di Montebello 8, dove molti dei nostri contradaioli sono cresciuti.


L'ultima volta l'ho visto e sentito da Feltrinelli alla presentazione del libro di Dario Franceschini, insieme al sindaco Sateriale. Etra il pubblico c'erano personaggi che appartenevano alla mia gioventù. Personaggi di fedi politiche diverse, di estrazioni sociali diverse, ma che appartenevano sicuramente ad un Suo quadro. La bella gioventù di Ferrara del '68.


Quell'incontro non l'ho mai scordato perchè avvenne qualche giorno prima di conoscere un altro figlio di Dio "strano" Padre Francesco Dallari, l'amico con il saio che ci ha cresciuto, e sposato.




Se penso a Don Franco penso immediatamente a Padre Francesco, uomini senza confini, senza pregiudizi e sopratutto integri.


DICONO CHE DI UOMINI COSì NE NASCONO POCHI PER OGNI GENERAZIONE.








Notizia inserita il 18/1/2007 www.estense.com
La Ferrara laica e quella religiosa in lutto
E' morto don Franco Patruno


di Marco Zavagli
È morto don Franco Patruno. Alle 15.45 di ieri pomeriggio, in una stanza dell’ospedale Sant’Anna, si è spento uno dei più importanti rappresentanti dell’arte ferrarese. La macabra ironia della sorte ha voluto che Patruno se ne andasse proprio mentre la “sua” Casa Cini è al centro di una polemica cittadina per la chiusura (opportuna o meno, tempestiva o meno, non è questo il momento per giudicarlo) decretata dalla curia.
Con lui, intellettuale, pittore riconosciuto a livello nazionale, critico d’arte e cinematografico per l’Osservatore Romano, se ne vanno più di vent’anni di respiro culturale che la città era riuscita a guadagnarsi sotto la sua direzione dell’istituto di via Boccacanale di Santo Stefano.
Ricoverato dal 13 dicembre per una crisi epatica, era già un paio di giorni che i medici, anche a causa di una sopraggiunta crisi respiratoria, disperavano dal poterlo salvare. Era dal 1999 che don Franco lottava contro la malattia, da quando gli fu diagnosticata una cirrosi epatica. La scorsa estate la sua salute fu ulteriormente debilitata dal sopraggiungere di un’altra crisi, legata questa volta al diabete. Ormai il fisico era troppo provato per reggere ad altre complicazioni.
Accanto a lui, nel momento cruciale, c’erano il nipote e don Andrea Zerbini. In tutta Ferrara, in quella religiosa ma anche (e forse soprattutto) in quella laica, regna il cordoglio. La prima testimonianza arriva dal sindaco Gaetano Sateriale, che ricorda come Patruno "e’ stato per trent’anni un protagonista della vita artistica e culturale della nostra città. Oltre che nella missione del sacerdozio don Franco Patruno ha saputo esprimere i suoi ricchi talenti nella pittura, nella scrittura, nella critica d’arte e in quella cinematografica, nell’insegnamento. E’ stato per molti di noi – continua Sateriale - un amico e un prezioso punto di riferimento. La sua poliedricità gli ha permesso di dirigere Casa Cini consolidando le migliori tradizioni di un luogo che per Ferrara rappresenta una vera istituzione culturale, attorno alla quale hanno gravitato alcune delle più fervide intelligenze della nostra città. Ci mancheranno la sua umanità profonda, la sincera generosità, l’acume intellettuale. Ci mancheranno la sua voce e il suo sguardo sempre attento e sensibile. A nome della città di Ferrara e a titolo personale esprimo il più profondo cordoglio per questa dolorosa perdita".
In tarda serata arriva anche il breve comunicato della diocesi che “partecipa al dolore dell'arcivescovo, di tutto il clero, dei famigliari e degli amici, per la scomparsa. La sua alta statura culturale, teologica e artistica unita allo spiccato tratto dialogico e relazionale, fanno avvertire profondamente il grande vuoto che egli lascia nella sua chiesa locale e nella comunità civile cittadina e nazionale”.
Franco Patruno era nato a Ferrara il 29 novembre del 1938. Venne ordinato sacerdote nel 1966. È stato docente in seminario a Ferrara e Bologna, vicario parrocchiale a S. Maria Nuova e S. Biagio dal 1966 al 1967, direttore dell'Ufficio Missionario Diocesano dal 1969 al 1985, assistente giovani AC dal 1966 al 1975, responsabile delle Comunicazioni sociali dal 1971, giornalista dell'Osservatore Romano, direttore di "Casa Cini" dal 1985 al 2005, canonico della Cattedrale di Ferrara dal novembre 2006. E – almeno per molti - molto altro.

17 gennaio 2007

SI PRECISA CHE....

COMUNICATO STAMPA
del 17 gennaio 2007

A precisazione della notizia relativa all’interrogazione del Consigliere Regionale di FI Nervegna che afferma che andrebbero negati i contributi regionali al Palio di Ferrara, in quanto l’organizzazione non avrebbe rispettato “interamente” le prescrizioni in materia, occorre precisare che l’unica presunta, irregolarità riscontrata dalle competenti autorità nel Palio del 28 maggio scorso, si riferisce alla mancanza del c.d. transponder (o microchip) che consente l’identificazione del cavallo, in 4 dei 16 soggetti iscritti al Palio. Contro tale provvedimento amministrativo, che ha stabilito la sanzione minima di € 100 per ogni cavallo irregolare, l’Ente Palio ha proposto ricorso sul presupposto che tali animali non disputarono la corsa, anche a riprova del buon funzionamento dell’organizzazione.
Si tratta, pertanto, laddove sia confermata la sanzione amministrativa, di una irregolarità di modesta entità che non ha inciso in alcun modo sulla corsa del 28 maggio.

Ente Palio della Città di Ferrara

COMINCIAMO A RAGIONARE



cominciamo a ragionare!!!!
SAMO DISPONIBILI AD OSPITARE il sig..Antonio Nervegna in occasione delle manifestazioni del Rione! a patto che venga a tutte......(agh fen gnir la lingua lunga!!!!).............................................se poi qualche altra contrada vuole affiancarsi.......
Forse, e dico forse, la sua integrità di animalista ne potrebbe uscire ridimensionata. CHE NE DITE?
Poi sopratutto si accorgerebbe cosa vogliono dire 25.000 euro ..... una goccia nell'oceano per le contrade!
Complimenti al contradaiolo bianconero PERAZZOLO, che può permettersi di parlare in quanto attivo in una contrada.
gabriele mantovani
rione santo spirito
palio città di ferrara



Notizia inserita il 17/1/2007 - 00:09 www.estense.com
Risposta interna a Forza Italia sui contributi regionali

Perazzolo: ''Il Palio è più di una corsa di cavalli''
“Il Palio non può essere circoscritto alla semplice corsa dei cavalli, ma è molto di più”. Da Forza Italia di Ferrara arriva una mezza smentita nei confronti del collega bolognese Antonio Nervegna che in consiglio regionale aveva bacchettato la decisione della giunta di via Aldo Moro di assegnare un contributo di 25mila euro all'Ente Palio Città di Ferrara. Per Nervegna si era trattato di un “atto incoerente”, specialmente dopo i gravi incidenti dell’ultima edizione. “Capisco che il nostro consigliere regionale si sia lasciato trasportare dall’emozione sull’onda delle immagini drammatiche diffuse dalle televisioni, ma per un ferrarese che vive il Palio dall’interno la questione è diversa”. È il coordinatore provinciale degli azzurri Pier Francesco Perazzolo a correggere il tiro sulla questione sollevata in Regione.
“Certo occorrono norme che tutelino gli animali – continua Perazzolo -, ma da qui a evitare di dare finanziamenti al Palio ne passa. Io sono assolutamente dell’idea – continua l’esponente di Forza Italia – che il Palio vada invece sostenuto con tutti gli sforzi possibili da parte dell’amministrazione, perché la manifestazione non si riduce alla gara dei cavalli o alle corse di piazza Ariostea, ma coinvolge l’intera città e una gran parte dei suoi cittadini di tutte le età, ponendosi – conclude Perazzolo - come uno straordinario momento di aggregazione che porta con sé valori importanti per la vita di Ferrara”.

DISINFORMAZIONE AL 100%

Mi sa tanto di strumentalizzazione politica.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i politici azzurri di Ferrara, considerando che quando c'è stato bisogno ci hanno cercato!!!!!
Io credo che QUANTO SCRITTO DEBBA ESSERE SMENTITO DAI POLITICI FERRARESI, di qualunque fede politica. Dopo il Palio abbiamo letto dichiarazioni di tutto altro tenore tenuti da esponenti politici della minoranza. Alcuni di loro sono anche intervenuti a trasmissioni televisive.
Ma poi leggere che sono morti 3 cavalli e numerosi infortunati.......e poi asserire che sono sostanziosi 25.000 euro, ma veramente siamo ad una politica di stampo REALITY!
Gabriele Mantovani
Rione Santo Spirito
Palio città di Ferrara

FERMIAMO QUESTA DISINFORMAZIONE, STRUMENTALIZZATA O NO!

Questo è quanto ho trovato nel sito di quotidiano.net. alla pagina de il resto del carlino edizione di ferrara
Per carità ognuno può pensare quello che vuole, ma Vi prego leggete bene quanto dichiarato:

Lo svolgimento di competizioni che includono corse di cavalli, sottolinea l'azzurro, "avviene spesso senza tenere conto delle norme vigenti in materia di incolumità pubblica e degli animali, per questo i servizi competenti dovrebbero controllare più attentamente che tutto si svolga in modo adeguato, anche perché la ricaduta di questo genere di gare sui giovani è fortemente diseducativa".
Io credo che sia diseducativo "INVECE" dichiarare cose di cui non si è a conoscenza.

(è ANCHE SBAGLIATO IL N° DEI CAVALLI ABBATTUTI.......................)

(SOSTANZIOSO CONTRIBUTO............................non ho parole..........)
gabriele mantovani rione santo spirito palio città di ferrara

15 gennaio 2007
DOPO GLI INCIDENTI
La Regionefinanzia il Palio
A sollevare il caso dei 25mila euro stanziati per la manifestazione che l'anno scorso ha provocato l' abbattimento di tre cavalli e il ferimento di altri esemplari Antonio Nervegna (FI)
Bologna, 15 gennaio 2007 -
La Regione sostiene economicamente il Palio di Ferrara, a dispetto degli incidenti dell'anno scorso che hanno costretto all'abbattimento di tre cavalli.
A sollevare il caso, in un'interpellanza, è Antonio Nervegna, consigliere regionale di Forza Italia, che critica lo stanziamento di 25 mila euro deciso da viale Aldo Moro in favore della competizione estense.
Del resto, ricorda Nervegna, la stessa Regione ha ammesso che gli incidenti dell'ultima edizione si sono verificati perché gli organizzatori non avrebbero "rispettato interamente le norme vigenti o prescrizioni impartite come per esempio la partecipazione alla gara di cinque cavalli non identificati per l'impossibilita' di lettura dei microchip".
Lo svolgimento di competizioni che includono corse di cavalli, sottolinea l'azzurro, "avviene spesso senza tenere conto delle norme vigenti in materia di incolumità pubblica e degli animali, per questo i servizi competenti dovrebbero controllare più attentamente che tutto si svolga in modo adeguato, anche perché la ricaduta di questo genere di gare sui giovani è fortemente diseducativa". Nervegna chiede quindi alla Giunta regionale quali ragioni abbiano motivato il contributo ad una manifestazione in cui "non sono state rispettate neppure le norme regionali vigenti in materia di benessere animale", quali parametri siano stati utilizzati per quantificare la cifra e se non si ritenga "incoerente" che, da un lato, il Servizio veterinario abbia disposto una sanzione amministrativa nei confronti degli organizzatori del Palio per le irregolarità riscontrate e, dall'altro lato, la Regione abbia concesso un "sostanzioso" contributo.

14 gennaio 2007

la nuova ferrari 2007





da estense.com
La nuova F2007 (foto dal sito ufficiale)
Notizia inserita il 14/1/2007 - 18:07
L'auto è la cinquantatreesima Formula Uno del Cavallino
Ferrari, presentata la nuova F2007
Fiorano. Si chiama F2007 ed è la cinquantatreesima monoposto di Formula 1 costruita dalla Ferrari. La monoposto che correrà nel Mondiale 2007, presentata oggi a Fiorano, sarà la prima del dopo Schumacher e verrà messa a disposizione di Felipe Massa e Kimi Raikkonen. Proprio il finlandese è stato chiamato a Maranello per raccogliere l'eredità del sette volte campione del mondo.Il progetto, contraddistinto dalla sigla interna 658, rappresenta l'interpretazione da parte della Scuderia del regolamento tecnico in vigore nel 2007, la cui principale novità riguarda la sicurezza, con l'introduzione di crash test frontali e posteriori più progressivi e l'inserimento di una struttura, realizzata in materiale composito, con funzioni di protezione laterale, all'altezza dei fianchi del pilota. Tali modifiche hanno comportato un significativo aumento del peso della vettura, di poco inferiore ai dieci chilogrammi.Il telaio della F2007 è stato profondamente modificato rispetto a quello della 248 F1. Il disegno è stato rivisto per alloggiare una nuova sospensione anteriore, che rappresenta un'importante innovazione concettuale principalmente di natura aerodinamica. Le forme delle pance e dei loro imbocchi sono state rivedute in base alle modifiche effettuate nel sistema di raffreddamento, che comportano anche uscite dei radiatori poste sulla parte superiore della carrozzeria, così come sostanzialmente diversa è la presa d'aria dinamica.Il passo è più lungo rispetto alla monoposto precedente. Il posteriore della vettura è molto più rastremato, potendo sfruttare la forma particolarmente scavata della parte inferiore della scatola del cambio, anche quest'anno realizzata in carbonio. Lo stesso cambio, che rimane in posizione longitudinale, è dotato di un innovativo sistema ad innesti rapidi dei rapporti (sette più retromarcia). La sospensione posteriore è simile a quella della 248 F1 del 2006, ma è in cantiere un importante programma di sviluppo in quest'area, anche per sfruttare al meglio i progressi nella conoscenza del comportamento degli pneumatici 2007. Anche la configurazione aerodinamica prevede sostanziali modifiche alle ali anteriore e posteriore prima dell'inizio del Campionato del Mondo. L'originale posizione degli specchietti comparsa sulla monoposto del 2006 è rimasta inalterata e lo stesso si può dire della disposizione degli scarichi. Secondo il regolamento tecnico in vigore a partire da quest'anno, la struttura fondamentale del motore rimane inalterata rispetto alle unità omologate al termine della scorsa stagione. Pertanto, il motore 056 mantiene la sua funzione portante e resta montato longitudinalmente. In base a quanto permesso dal regolamento, rispetto al motore che è stato consegnato alla Fia (la Federazione internazionale dello sport dell'automobile) nell'ottobre 2006, sono stati modificati: la camera di combustione, le valvole e i condotti di aspirazione e di scarico al fine di ottimizzare la curva di coppia del motore per il limite regolamentare di 19.000 giri/min; il pistone, lo spinotto pistone e i getti di raffreddamento pistone per raggiungere la migliore affidabilità in presenza del limite di 19.000 giri/min; l'ingresso e l'uscita dei fluidi (acqua e olio) e gli accessori per agevolare l'integrazione dello 056 nella nuova vettura.